Ecco il “memento mori” dei monaci in Romania

Uno scatto che forse farà storcere il naso a qualcuno ma che, in realtà, appare quanto mai “in tema” rispetto all’approssimarsi del mese di novembre nel quale la Chiesa cattolica fa memoria in special modo dei defunti. Siamo nel monastero di Neamt, in Romania: il complesso, infatti, appartiene alla Chiesa ortodossa rumena ed è uno dei più antichi e dei più importanti della regione della Moldavia. La costruzione dei primi edifici avvenne tra il 1370 e il 1375. L’edificio più importante e gioiello dell’architettura del quindicesimo secolo è l’edificio ecclesiale vero e proprio, voluta dal re moldavo la cui costruzione venne ultimata nel 1497. La cripta del monastero custodisce un considerevole numero di teschi sui quali sono state raffigurate, come in tante piccole icone, le effigi di coloro ai quali le ossa appartenevano. Su altri, invece, come si vede nella fotografia di Mick Palarczyk, sono soltanto scritti i nomi dei rispettivi monaci. Il luogo è meta di pellegrinaggi e di incessante venerazione.

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