Primi 10 anni di attività per il museo di Palekh

Ha da poco festeggiato i primi dieci anni di attività il nuovo museo di Palekh, nella regione di Ivanovo, una delle città più famose della Russia in campo artistico non solo per le antiche e pregevolissime icone ma anche per le miniature laccate che, insieme a quelle di altre località come Fedoskino, M’ stera e Choluj, soprattutto durante il periodo sovietico divennero tipiche di questa zona. Per molti iconografi la scoperta delle “shcatulke” divenne, fra l’altro, l’unica possibilità di lavoro dopo la Rivoluzione bolscevica del 1917. Di fatto, come ricorda la responsabile del Museo statale di Palekh, Alevitina Strachova, per gli artisti le miniature di lacca sono state come un’illuminazione: “Trovando una scatoletta di cartapesta di Fedoskino, si resero conto che c’era la possibilità di arricchire la tradizione. Mentre là, infatti, il dipinto veniva lavorato ad olio, qui si scelse la tempera. A Mosca i pittori di Palekh hanno assimilato, nell’arco di alcuni anni, la tecnica dell’affresco su cartapesta. La prima mostra venne organizzata nel 1923”. Le scatole di Palekh fecero subito colpo all’Esposizione universale di Parigi del 1925: attualmente il Museo custodisce circa 15mila pezzi, ma solo in minima parte sono esposti al pubblico. Anche le icone sono visibili soltanto in una sala. Lo spazio espositivo è costato un milione e mezzo di euro ed è in linea con le peculiarità architettoniche della zona: all’interno ci sono sei sale espositive ed un salone artistico per eventi particolari.

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