Descrizione
DESCRIZIONE: L’icona proviene dall’ordine dei profeti situato nel registro superiore dell’iconostasi. L’ordine dei profeti rappresenta la Chiesa veterotestamentaria, da Mosè a Cristo, il periodo della Legge donata da Dio al suo popolo, e comprende immagini dei profeti, che preannunciarono la venuta di Cristo. Quest’ordine manifesta la preparazione della Chiesa neotestamentaria attraverso gli antenati di Cristo secondo la carne, la sua prefigurazione e il suo annuncio per mezzo dei profeti. Il più antico fra gli ordini profetici conservati si trovava nell’iconostasi della cattedrale della Dormizione a Vladimir, del 1408.
Davide è raffigurato nell’icona in piedi, in un atteggiamento solenne, con una corona, la dalmatica ornata di pietre preziose lungo il bordo, l’orlo e i margini delle maniche, e un mantello regale di color rosso. Egli sorregge con la mano sinistra un modello dell’edificio, puntando l’indice verso il cartiglio. Nella mano destra ha uno scettro e un cartiglio con l’iscrizione “Alzati, Signore, verso il luogo del tuo riposo, tu e l’arca della tua potenza” . Ai lati della figura vi sono due cartigli con i bordi ornati, in cui si legge a sinistra “Profeta”, a destra “Davide”.
Davide divenuto secondo re ebraico (1010-970), trasferì la capitale di Israele a Gerusalemme (il racconto della sua vita si trova nel 1 Sam, 16-31; I Re 2; 1 Cr, 10-29). Era venerato come uno degli antenati di Cristo e come sua prefigurazione veterotestamentaria. Gli episodi della sua vita e del suo regno acquistarono un significato simbolico e di prefigurazione. L’evangelista Matteo definisce il messia figlio di Davide, in quanto virgulto della radice dell’albero genealogico di Jesse, padre di Davide (Mt 9, 27; 12, 23; 21, 9).
La memoria del re Davide ricorre al 26 dicembre, lo stesso giorno della “Sinassi della Madre di Dio”, importante solennità mariana, in cui si ricorda l’appartenenza della Vergine alla stirpe di Davide. Nella devozione popolare la figura di Davide, chiamato “psalmopé-vets” (colui che canta i salmi), in tutte le epoche era una delle più amate non solo per la bellezza dei suoi salmi che ogni cristiano conosceva e recitava, ma anche perché era invocato per placare l’ira e la rabbia. Prima di mettersi in viaggio un popolano pregava Davide, chiedendo protezione dai ladri e dalle bestie feroci, convinto che il re con il suo canto potesse calmare la furia degli eventuali nemici.