Descrizione
L’icona ha preso il nome dalla presenza di due angeli in volo, che tengono nelle mani coperte gli strumenti della passione di Cristo: la croce del Golgota, la lancia e il bastone con la spugna. La Madre di Dio, con la testa rivolta verso il Bambino, lo sorregge teneramente sul braccio sinistro.
La testa della Vergine è coperta dal velo e incoronata, segno della Regina dei Cieli. Il Bambino tiene la testa rivolta verso l’angelo in volo con in mano la lancia e il bastone e tiene con tutte e due le mani le dita della mano destra della Madre di Dio, guardando i terribili attributi delle sue sofferenze future. L’immagine della Madre di Dio della Passione è legata all’interpretazione liturgica dell’Etimasia, con Cristo, Agnello di Dio, elevato sopra di essa.
L’icona ha una coroncina costituita da cinque cherubini su piccoli perni. I ranghi angelici superiori illuminano l’immagine della Madre di Dio, che nei canti liturgici veniva così glorificata: “Te più onorabile dei cherubini e senza confronto più gloriosa dei serafini, te che senza ombra di corruzione partoristi il Verbo di Dio”. L’inclusione, nella parte alta delle icone, delle raffigurazioni sagomate dei cherubini era un tratto caratteristico della produzione di Guslitsy, luogo vicino a Mosca, città famosa per la particolare venerazione portata all’icona della Madre di Dio della Passione. Caratteristica di questa tipologia è la raffigurazione degli angeli ai lati dell’aureola della Madre di Dio, i quali non scendono dal cielo con la testa all’ingiù, ma è come se planassero in aria in posizione eretta con la croce del Golgota, la lancia e il bastone sollevati in alto.