Descrizione
DESCRIZIONE: L’icona rappresenta un interessante documento della devozione popolare che raffigura le icone mariane e numerosi santi invocati in diverse occasioni. Questo genere di icone è ispirato al “Racconto delle grazie di guarigione concesse da Dio a ciascun santo e della ricorrenza della loro memoria”. Dal testo del Racconto sono tratte anche le iscrizioni esplicative delle funzioni taumaturgiche di ogni santo che si leggono sotto le figure. L’icona funge quindi da illustrazione di questo testo come un codice miniato.
Questo tipo di icona comparve nel XVIII secolo insieme alla diffusione dei testi dei “Racconti”. La “specializzazione” dei santi nel guarire le malattie, la loro venerazione come patroni dell’una o dell’altra occupazione sono un elemento comune della società medioevale, ma l’elaborazione di icone risanatrici va considerata come una particolarità della devozione popolare russa del XVIII-XIX secolo. Generalmente queste icone erano destinate alla preghiera personale.
La scelta e la successione delle immagini non erano le medesime in tutte le icone, esse dipendevano sia dalle preferenze personali dei committenti che dalle tradizioni devozionali e iconografìche di varie regioni della Russia.
Nella tavola in esame i santi sono disposti in quattro file. La prima fila apre l’immagine di san Giovanni Battista invocato per il mal di testa. La convinzione che il Santo decollato può risolvere il problema concernente la testa rispecchia l’ingenuità della fede popolare. Un elemento raramente
riscontrabile nelle icone del genere e la raffigura¬zione di tutti e nove arcangeli rappresentati sulle nubi in prima fila con la spiegazione delle loro funzioni.
Alcune credenze fondano le radici nei testi apocrifi, molti dei quali sono giunti nella Russia antica e nella demonologia popolare da Bisanzio, come per esempio la preghiera alla santa Fontina invo¬cata per liberarsi dagli esseri demoniaci chiamati in russo “trjasovitsy” (il termine deriva dal verbo trjastì – scuotere). Si tratta degli esseri femminili, sorelle, di solito dodici di numero, responsabili di varie malattie che provocano la febbre. In alcuni testi con le formule magiche contro trjasovitsy queste ultime sono chiamate per nome e sono considerate figlie del re Erode.
Nel centro della seconda fila trovano posto le icone mariane taumaturgiche: Madre di Dio di Ka-zan’ è invocata per guarire la cecità, Madre di Dio di Teodoro aiuta i bambini ammalati, la Madre di Dio di Tichvin è implorata per il parto, alla Madre di Dio del Roveto ardente ci si rivolge per scongiurare l’incendio. Le icone risanatrici rispecchiano la devozione popolare, la fede nell’energia taumaturgica dell’icona e nella sua capacità di proteggere da sciagure e infermità.
Lo stile della pittura è orientato verso i modelli pittorici del XVI secolo di grandi scuole dell’ico-nografia russa, con le figure allungate e l’accostamento dei colori puri del rosso, del blu e del bianco. La tavola si distingue per grande raffinatezza ed eleganza.