Descrizione
La Vergine Orante, uno dei tipi fondamentali di raffigurazione mariana elaborati dall’iconografia bizantina, e la sua variante denominata Grande Panagìa generano in ambito russo una delle icone più profondamente radicate nella tradizione religiosa, nella storia e nella cultura del paese: la Madonna del Segno. La figura con le braccia sollevate in atteggiamento orante, è la formula più espressiva per rappresentare il credente defunto, che attende da Cristo nuova vita. Il modulo si arricchisce di significati quando, verso il V secolo, viene applicato alla Vergine Maria. Con le braccia simmetricamente levate al cielo, le mani aperte, le palme rivolte verso l’alto, la figura esprime attesa e disponibilità che, attorno al IX sec., si completa della rappresentazione del bambino all’interno di un medaglione: la Vergine Grande Panagìa, la Tutta Santa.
L’icona della Madonna del Segno è un’immagine complessa: in essa il piano teologico-dogmatico e quello storico-culturale si fondono inestricabilmente sovrapponendosi nello stesso significato della denominazione, riflesso della complessità che il soggetto acquista in terra russa. Qui esso assume particolare spessore dogmatico quando il legame fra Maria e il figlio sul suo seno si definisce in relazione alla profezia di Isaia, che carica di un nuovo significato la denominazione ” del Segno”: “il Signore stesso vi darà dunque un segno. Ecco, la vergine che concepisce e dà alla luce un figlio, e gli porrà il nome di Emanuele”. La Madonna dunque porge l’Emanuele, il Logos preesistente simboleggia il mistero dell’incarnazione del Verbo, mostra al mondo l’avvento dell’ era della salvezza.
Benché in Russia esistano diversi tipi di icone della Madonna del Segno, l’immagine è legata per eccellenza alla città di Novgorod e alla storia di questa antica e fiera repubblica. L’icona “miracolosa” che si conserva a Novgorod fu nell’antichità la più preziosa reliquia di tutta la regione e il più glorioso emblema della città. Essa è legata infatti ad una celebre leggenda, formatasi nei secoli attorno ad un episodio storico: nel 1170, nell’ambito delle guerre intestine che sconvolgevano il paese diviso in stati belligeranti, Novgorod fu attaccata da numerosi eserciti coalizzati e capeggiati dagli uomini di Suzdal’. L’inattesa rottura dell’assedio venne attribuita all’attiva intercessione della Madonna del Segno.
E da quei giorni la santa icona della Madre di Dio opera prodigi e guarigioni. In particolare durante l’epidemia di peste del 1352. Nel 1354 a Novgorod fu edificata in suo onore la Cattedrale del Segno, accanto alla quale sarebbe poi sorto l’omonimo monastero, e l’icona vi fu trasferita dalla Cattedrale della Trasfigurazione, dov’era rimasta fino ad allora. Certo è comunque che attorno alla metà del XIV secolo l’immagine era già oggetto di un vivo culto che rafforzò ulteriormente nel secolo seguente quando, in mutate circostanze storiche, il prodigio del 1170 acquistò nuovo interesse e attualità.
Fra il XIV e il XV secolo l’antica repubblica si trovò infatti a dover difendere strenuamente la propria indipendenza dalle aspirazioni espansionistiche del principato di Mosca; quella grande vittoria, rimasta viva nel ricordo degli abitanti di Novgorod e arricchitasi con il tempo di particolari leggendari, divenne oltremodo attuale. Comunque, già nel XIV secolo la denominazione dell’immagine veniva comunemente interpretata in relazione al “miracolo del 1170”: la Vergine aveva portato alla città il “Segno” della vittoria sul nemico. Significato che la tradizione ribadisce con un altro episodio prodigioso: nel 1611 Novgorod fu saccheggiata dagli svedesi. Ma quando i soldati penetrarono nella Cattedrale del Segno, una forza invisibile emanante dall’icona li respinse.