Descrizione
L’icona della Madonna di Kazan è fra le immagini mariane russe, forse la più diffusa in assoluto. Essa si manifesta prodigiosamente attorno all’anno 1580 come racconta il metropolita Ermogen in qualità di testimone: “scoppiò un incendio nella città di Kazan’, che da poco aveva accolto la luce del cristianesimo, ma il Signore vide quant’era viva la giovane fede del popolo di Kazan’, ed ebbe pietà per le sue sofferenze. Una santa icona della Vergine si manifesta nottetempo e ripetutamente a una bambina di dieci anni, Matrona Onucina, figlia del soldato Daniil “Dopo l’incendio, lo stesso anno e lo stesso mese, iniziò ad apparire a questa fanciulla la chiarissima icona della Madre di Dio, e le ordinò di andare in città e raccontare dell’icona della Madonna che le era apparsa all’arcivescovo e ai condottieri, affinché essi si muovessero e traessero dalle viscere della terra l’immagine della purissima Madre di Dio, e le indicò il posto dove avrebbero potuto trovare il sacro tesoro”.
Matrona si confida con la madre, e quando finalmente la donna ottiene ascolto dal clero e dai soldati della città si iniziano le ricerche, che tuttavia rimangono infruttuose finché “la fanciulla stessa prese a scavare nel posto dove prima vi era la stufa, e gli altri scavavano con lei. E quando ebbero scavato alla profondità di poco più di due braccia – oh prodigio! – apparve la miracolosa icona della nostra Signora, la Vergine Maria, la Sua venerata Odigitria, con il Bambino sempiterno, il Signore e Dio Gesù Cristo; sulla meravigliosa icona v’era una logora manica di un abito di panno color ciliegia; e l’icona miracolosa splendeva di luce meravigliosa, come se fosse appena stata ridipinta, poiché la polvere di questa terra non l’aveva nemmeno sfiorata, come noi stessi abbiamo visto”.
Lo stesso anno una copia dell’immagine viene inviata a Mosca, allo zar Ivan il Terribile, che venticinque anni prima aveva dunque annesso la città di Kazan’ al regno di Russia, ponendo fine alla dominazione tatara e ristabilendovi la religione ortodossa. Fino al 1612 il culto della Madonna di Kazan’ era rimasto circoscritto alla regione di origine. Ma ben presto l’icona si circondò della fama di altri miracoli, che la videro protagonista di avvenimenti di portata nazionale.
Quando Mosca venne occupata dai polacchi guidati da Falso Demetrio, i russi si raccolsero sotto la guida del principe Dmitrij Pozarskij e di Kuz’mà Minin, cittadino Niznij Novgorod. Il patriarca Ermogen, che la tradizione ricorda come “grande patriota”, volle allora che una copia dell’immagine si trovasse fra le truppe del Pozarskij. Narra la leggenda che i soldati trascorsero tre giorni in digiuno e preghiera al cospetto dell’icona; intanto, nel Cremlino assediato si trovava l’arcivescovo Arsenij, ed a lui nottetempo apparve S. Sergij di Radonez, predicendogli la vittoria per intercessione della Madre di Dio. Rincuorati il giorno seguente i soldati russi costrinsero i polacchi ad abbandonare la città.
Era il 22 ottobre 1612. Dmitrij Pozarskij e Kuz’ma Minin entrarono nella storia russa come grandi eroi nazionali: sulla Piazza Rossa si erge ancor oggi il loro monumento.
Nell’anno 1649 lo zar Aleksej Michajlovic istituì la festa del 22 ottobre. La Madonna di Kazan’ divenne l’icona di famiglia degli zar. Nel 1721, per volere di Pietro il Grande, la copia che era giunta a Mosca da Kazan’ nel 1579 (o forse lo stesso originale), fu trasportata a Pietroburgo. Qui, nel 1811, fu consacrata la cattedrale di Kazan’, dove l’icona fu custodita come la più preziosa reliquia della capitale.