Descrizione
La terza festa dedicata all’icona, quella del 21 Maggio, ricorda invece il miracolo che salvò Mosca dall’invasione dei Tatari di Crimea.
Nel 1521, il grande esercito irruppe entro i confini russi con una tale violenza che il grande principe di Mosca riuscì appena a portare i suoi uomini sulle rive dell’Oka, per tentare di arginare l’invasione. Ma i russi furono travolti, e i Tatari presero ad avanzare dando alle fiamme città e villaggi. L’orda si avvicinava a Mosca, dove la popolazione terrorizzata attendeva la distruzione stringendosi in preghiera attorno al metropolita Varlaam. Il santo “folle per Cristo” Vasilij, narra la leggenda, pregava in lacrime nella cattedrale della Dormizione quando ad un tratto udì un forte rumore. Le porte della chiesa si aprirono e l’icona della Madonna di Vladimir si mosse dal suo posto. Dall’immagine si levò una voce: “Esco in città con i gerarchi russi!”. La chiesa si riempì di fiamme che si spensero solo quando terminò la visione.
Il seguito del prodigio si manifestò a una monaca cieca del monastero dell’ascensione del Cremlino. Mentre pregava, il suo spirito fu trasportato fuori dal convento, ed essa vide come dal Cremlino attraverso le porte del Salvatore uscivano i grandi patriarchi di Mosca Petr, Aleksij e Iona, assieme a una moltitudine di santi. Con loro abbandonava il Cremlino l’icona di Vladimir, offesa per i peccati dei moscoviti. Ma la processione fu inaspettatamente fermata da Sergij di Radonez e Varlaam di Chutyn’ che, gettatisi ai piedi dei gerarchi, li scongiurarono di non abbandonare la città in un momento così terribile. I patriarchi risposero di aver pregato Iddio per la liberazione di Mosca: ma il Signore voleva l’invasione tatara per piegare i peccatori e portarli al pentimento attraverso la sofferenza. I due santi si prostrarono allora ai loro piedi e li implorarono a lungo, finché non ottennero di pregare con loro; quindi i patriarchi rientrarono al Cremlino, e l’icona tornò al suo posto nella cattedrale. Sergij e Varlaam, tracciato sulla città un segno di croce si allontanarono. Quello stesso giorno il Khan di Crimea si ritirò inspiegabilmente senza toccare la città. Le cronache narrano che i Tatari si accingevano già a dare alle fiamme i villaggi attorno a Mosca, quando videro un’immensa schiera in armi che circondava la città e, presi dal panico, si diedero alla fuga. Il 21 Maggio, giorno in cui si ricordava questo prodigio, l’icona della Madonna di Vladimir veniva portata in processione fino al monastero Sretenskij.
ICONOGRAFIA: Questo tipo iconografico presenta la Vergine inclinata in preghiera, da sola o, come in questo caso, con il Bambino sul braccio appoggiato guancia a guancia contro di lei. In tale atteggiamento non si esprime però tanto la tenerezza materna di Maria, quanto la sua potestà di intenerire il Figlio; ella rimane sempre colei che intercede presso il figlio in favore del genere umano, la Misericordiosa. Anche la denominazione russa, Umilenie, di questo tipo iconografico, ha lo stesso significato di tenerezza compassionevole.