Descrizione
L’icona della Madre di Dio Petroskaya, una rara variante della celebre Odigitria, affonda le sue radici nella tradizione russa del XVIII secolo. Il nome deriva dal metropolita di Mosca Pietro, che secondo la tradizione commissionò la prima versione di quest’icona nel 1307. La sua festa viene celebrata il 24 agosto.
L’iconografia segue la struttura classica della Madre di Dio Odigitria, con la Vergine che indica il Bambino, rivelandolo come la via della salvezza. Tuttavia, questa versione introduce una maggiore interazione tra le figure: il dialogo tra Madre e Figlio avviene principalmente attraverso i gesti delle mani. Cristo benedice con la mano destra, mentre Maria ha la mano aperta, accogliendo la benedizione e invitando i fedeli alla venerazione.
Un altro aspetto distintivo di quest’opera è la straordinaria espressività dei volti. Gli occhi penetranti della Vergine trasmettono una profonda saggezza e dolcezza materna, mentre il Bambino appare solenne e consapevole del suo destino.
Dal punto di vista cromatico, l’icona presenta un interessante contrasto tra colori caldi e freddi. Le vesti della Vergine sono arricchite da dettagli in bianco che creano motivi ornamentali raffinati, evidenziando la preziosità della composizione.
L’icona della Madre di Dio Petroskaya non è solo un’opera d’arte, ma un simbolo di devozione e protezione, molto venerato nella tradizione ortodossa. La sua presenza nelle chiese e nelle abitazioni dei fedeli ne testimonia il valore spirituale e storico.