Descrizione
Antichissima raffigurazione del Cristo, l’immagine del Pantocrator ha origine in Egitto e in Siria. L’arte bizantina, che ne lascia il più antico esempio nella cupola della chiesa di S. Sofia a Costantinopoli, elabora un tipo iconografico organicamente rispondente alle istanze religiose e all’atmosfera socioculturale dei primi secoli dell’impero cristiano.
I caratteri del volto del Pantocrator, dai tratti accentuati e severi, l’espressione impassibile, quasi tremenda, il corpo possente, ricettacolo di un’immensa energia, suggerivano un tema molto sentito nell’ambiente teologico-monastico di Costantinopoli: quello del verbo incarnato, l’immagine del Padre, egli stesso irrapresentabile.
La raffigurazione del Pantocrator rifletteva l’assenza della religiosità bizantina: adorazione del Dio grande e potente, a cui l’uomo può avvicinarsi solo con paura e trepidazione.
Il possente Pantocrator solitamente occupava la cupola della chiesa, e dominava con lo sguardo tutto l’interno.
Sotto l’influenza dei maestri di Bisanzio, l’immagine penetrò nell’arte russa intorno al XI secolo.
ICONOGRAFIA: La figura del Cristo a mezzo busto è realizzata in altorilievo. Nei margini attorno alla parte centrale c’è una striscia di scritte in rilievo: “Ti sei trasfigurato sulla montagna, o Cristo Dio, e hai mostrato agli apostoli la tua gloria affinché potessero comprendere, affinché rilucesse per noi peccatori la tua luce eterna” (tropario della Trasfigurazione). Nella parte in alto è raffigurata l’immagine del Mandylion.