Descrizione
Accanto a S. Giorgio il Vittorioso, un posto d’onore fra i santi «guerrieri» venerati nell’antica Rus’ spetta a Demetrio di Tessalonica, il grande martire la cui fama nell’Oriente cristiano è pari forse soltanto a quella di S. Nicola. Sotto l’aspetto storico, tuttavia, l’identità del personaggio è incerta. La tradizione lo vuole martire a Tessalonica (l’odierna Salonicco) nel 306, e lo presenta come un soldato, dati confermati solo parzialmente dalle leggende sulla sua vita. A Tessalonica il grande martire fu proclamato difensore e protettore della città; i molti interventi attribuitigli fin dalla fine del VI. secolo contro gli attacchi degli avari e degli slavi probabilmente contribuirono alla diffusione della sua immagine come soldato. Da quella che si considerava la sua tomba stillava, almeno dal IX secolo, un olio profumato, il myron, ritenuto miracoloso, il che gli fruttò l’epiteto di Mirobolita. La sua festa, il 26 ottobre, si celebrava a Tessalonica con grande splendore e attirava folle enormi da paesi diversi.
La basilica di S. Demetrio a Tessalonica è una delle testimonianze più importanti per quanto riguarda l’ iconografia del santo.
Il culto di S. Demetrio si accende in Russia immediatamente dopo la cristianizzazione. Ai primi anni settanta dell XI secolo risale la fondazione di un monastero a lui dedicato, a Kiev, noto in seguito con il nome di Michajlov-Zlatoverchij; il monastero fu fatto edificare dal figlio di Jaroslav il Saggio, il grande principe Izjaslav, che assunse con il battesimo il nome di Dmitrij. Negli anni 1194-1197 il grande principe di Vladimir V, pure battezzato Dmitrij , fece costruire la grande cattedrale di S. Demetrio, ancor oggi uno dei massimi monumenti di Vladimir. Nell’iconostasi della chiesa si trovava un’icona del santo venerata come miracolosa e dipinta, secondo la tradizione, su una tavola proveniente dalla bara del santo, trasportata nel 1197 da Tessalonica a Vladimir. Nel 1380, alla vigilia della battaglia di Kulikovo, Dimitrij Donskoj la trasportò solennemente a Mosca (dove rimase e si trova tutt’ora, nella cattedrale della Dormizione del Cremlino.
Venerato dunque, in origine soprattutto nelle terre di Vladimir e Suzdal’, come santo guerriero, in questa veste Demetrio viene raffigurato nelle icone diventando, assieme a S. Giorgio, la figura più rappresentativa di questo tema tanto sentito dall’ iconografia russa.