Descrizione
Nel soggetto dell’Ultima Cena prediletto dall’arte occidentale, si intrecciano i temi del tradimento di Giuda (“venuta la sera, si mise a tavola coi dodici e, mentre mangiavano, disse: “In verità vi dico che uno di voi mi tradirà”) e dell’Eucarestia: “Mentre poi essi mangiavano, Gesù prese del pane e, dopo averlo benedetto, lo spezzò e lo diede ai discepoli…”
Parlando dell’iconostasi si può qui ricordare che dal XVII secolo l’immagine dell’Ultima Cena viene spesso inserita, sopra le Porte Regali. Ma il soggetto, che in Russia si diffonde soprattutto nel XV secolo, ha origini ben più antiche. E’ presente già in affreschi dell’epoca premongolica e nel suo sviluppo raccoglie due schemi compositivi. Una variante simmetrica, con Cristo al centro del gruppo di apostoli, comune nell’area bizantina alla fine del XIII secolo e, all’inizio del secolo seguente, negli affreschi bulgari, serbi e macedoni; e un modulo asimmetrico, che si sviluppa in seguito e di cui l’arte antico russa ha lasciato noti esempi in un’immagine della cattedrale dell’Annunciazione del Cremlino di Mosca e nelle celebri “tavolette” di S. Sofia di Novgorod.
ICONOGRAFIA: Giuda, in primo piano a destra, ha in mano la borsa dei denari, prezzo del tradimento, e si distingue dai personaggi restanti per l’assenza del nimbo. Cristo, al centro della scena, direttamente sotto la lucerna che assume così una connotazione simbolica, è colto nell’istante in cui spezza il Pane e benedice il Vino, trasformandoli nel Suo Corpo e nel Suo Sangue. La scena assume in questo modo una dimensione liturgica, mettendo in evidenza che quest’agape fraterna è la celebrazione del Sacramento eucaristico.