Descrizione
DESCRIZIONE: L’icona proviene da un’iconostasi, dall’ordine detto la Deesis. Il termine Deesis tradotto dal greco significa ‘supplica’. Il nucleo della composizione che nacque verso il IX secolo a Bisanzio, raffigura Gesù al centro con la Vergine e san Giovanni Battista in preghiera ai suoi lati. A queste figure vennero aggiunte, in un’epoca successiva, delle immagini dei santi. Le composizioni della Deesis che si estende a comprendere le figure dei dodici apostoli riceve la denominazione di Deesis apostolica e non si incontra nell’arte russa prima del XVII secolo. L’ordine apostolico nelle iconostasi russe apparve probabilmente, in seguito all’orientamento filogreco del patriarca Nikon (1652-1658). L’esempio più antico di questo genere è la nuova iconostasi della cattedrale della Dormizione del Cremlino di Mosca, dipinta nel 1653 su commissio¬ne del patriarca. La Deesis rappresenta la pre¬ghiera di intercessione che tutti i santi rivolgeranno a Cristo per il perdono dei peccati degli uomini nel momento della sua Seconda Venuta, integrata nel contesto escatologico del Giudizio universale. La figura di san Tommaso deve essere interpretata quindi in questo contesto.
L’apostolo è raffigurato su un fondo di color oliva, si presenta in piedi, girato di tre quarti, in atteggiamento di preghiera, con in mano il Vangelo chiuso, riccamente ornato di perle e di gemme. Secondo il canone dell’iconografia orientale Tommaso si presenta giovane e imberbe, con tradizionali vesti degli apostoli: una tunica rossa ed un mantello verde. Il drappeggio delle vesti è rappresentato con dei colori complementari. La luminosità del suo volto è messa in risalto attraverso delle lumeggiature sulla fronte, sugli zigomi, sul mento e sul collo. La maniera pittorica dell’icona indica una stretta osservanza delle antiche tradizioni e del canone iconografico e stilistico.
L’apostolo Tommaso, pescatore di mestiere, segui Gesù dall’inizio della sua vita pubblica e fu discepolo più vicino di Cristo. Nell’iconografia più spesso appare nelle scene di carattere narrativo (Ultima Cena, Ascensione, Discesa dello Spirito Santo, Dormizione della Vergine). L’episodio più noto che maggiormente ha ispirato gli artisti di ogni tempo nel rappresentare il Santo è quella dell’Incredulità di san Tommaso documentata dal Vangelo di Giovanni (20, 25), in cui l’apostolo si china a sfiorare la ferita del costato di Gesù. Tommaso, l’ultimo che ha visto il Signore risorto, divenne il primo dei credenti.
La scritta in caratteri rossi che compare in alto dice “Santo apostolo Tommaso”.